martedì 16 febbraio 2010

Il bicchiere mezzo vuoto puzza di acqua stagna

Quando vedo l'occhio imperterrito della morte di sbieco mi tocco le palle tanto per scaramanzia.
Giro la testa su e giù come un'assatanata alla ricerca di qualcosa o qualcuno che mi dia una mano, speranzosa nel buon animo di una qualsivoglia anima. Ma puntualmente il signor nessuno viene a suonare alla mia porta con tanto di cassette degli attrezzi e voglia di stare in compagnia. “ Signore, lei che vuole? “ E' lei la sfigata che mi ha chiamato anche oggi? “ Mi risponde lui. Le sopracciglia di aggrottano, il fiato si fa più veloce e le vene iniziano a ballare la tunz tunz che ogni sabato sera rende sordi milioni e milioni di persone con un quoziente intellettivo più alto di quello di una nocciolina. Allorchè mi suvviene un languorio nel cervello e il mio annoiamento aumenta nel sentire il nefasto suono del signor solitudine inizio a gridare come un'ossessa:
“ Mavvaffanculo te e tutte le tue interminabili sere a passare di porta in porta nel cercare di vendere un briciolo di umanità a persone come me, SE NE VADA E VADA A VENDERE TABACCO NELLA MACELLERIA DI FRONTE!” . Sbatto la porta e me ne torno sul divano.
Le ore passano lente, infinite come il bicchiere d'acqua nel quale sto nuotando da venti minuti minimo. Sono affaticata, prendo il costume da bagno e me ne vado al mare. Ok, ci sono -10 gradi ma poco importa, tanto io c'ho la crema che mi protegge la pelle dalle peripezie temporalesche. L'acqua putrida mi entra in gola, vorrei affogare ma non ci riesco, il mio volume è troppo grosso per affondare come un sasso. Galleggio come fanno le scorregge nella vasca di chi ha mangiato pesante e mi rassegno ad una morte lenta e dolorosa. Nel frattempo i miei capelli stopposi iniziano ad avere vita propria. Vorrei tanto andare dal parrucchiedere tanto per fare, sai com'è, son SEI mesi che il mio ciuffo sta avanzando verso la lotta al potere della mia faccia e io la sego come si fa con le erbacce nel giardino di nonna beppina. ZAP ZAP ZAP, e tutto il ciuffolo sparisce urlando
“ torneròòòòòòòòò brutta puttana! ” io rido e gli rispondo: “ Ma quando mai?” ...
Dopo due settimane eccolo che alla carica con i suoi 100 cavalli. Corre corre corre con il pisello al vento proclamando la propria supremazia di uomi vero.

Ma io rido e lo ritaglio dicendogli: “ Riprovaci tra due settimane, magari passa l'omino Solitudine e vi fate due chiacchere nel bicchiere che ho lasciato in cucina.

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